L’amianto è un materiale dannoso, che purtroppo è stato molto usato in precedenza dall’edilizia. Anche se è stato rimosso da molti edifici non si è ancora arrivati a uno smaltimento completo su tutte le strutture.
Cos’è l’amianto
L’amianto è un materiale di origine naturale composto da una struttura fibrosa che lo rende molto resistente. A causa della sua resistenza negli anni passati, è stato usato dal settore edilizio per costruire grondaie, tubi, feltri per sotto finestre, tramezzi e piastrelle.
Inoltre grazie alle sua proprietà isolanti, fu utilizzato come rivestimento per tetti e pareti.
Perché è pericoloso
Nel caso l’amianto venga polverizzato o danneggiato potrebbe essere altamente pericoloso. Essendo costituito da fibre minuscole, se inalato potrebbe creare delle gravi malattie all’apparato respiratorio.
Storia dell’amianto
L’amianto fu impiegato maggiormente all’inizio del 900 per realizzare non solo edifici e capannoni ma anche oggetti.
Verso gli Anni 60 si iniziò a capire che questo materiale poteva essere moto dannoso per la salute.
Negli Anni 90 ne fu vietato l’utilizzo in Italia e in Europa.
Come si smaltisce l’amianto
Per smaltire l’amianto è opportuno rivolgersi a una ditta specializzata che una volta chiamata verrà a fare un sopralluogo per analizzare la presenza di questo materiale.
Dopodichè preparerà una documentazione da inviare all’ASL prima di iniziare i lavori di smaltimento presso l’abitazione.
Dopo aver inviato la documentazione incapsuleranno l’amianto, rivestendolo con materiali ricoprenti. Poi bonificheranno la superficie circostante sulla quale era presente il prodotto in amianto.
Terminata la bonifica si procederà con la rimozione del prodotto e lo smaltimento di quest’ultimo in discarica.
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